Quanto mercurio mangiamo ogni giorno?
Il mercurio è un metallo di transizione pesante, di colore argento, già noto in tempi antichi in Cina e India; fu addirittura rinvenuto in tombe dell'Antico Egitto risalenti al 1500 a.C. In Cina, India e Tibet si riteneva che il mercurio prolungasse la vita, curasse le fratture e aiutasse a conservare la buona salute. Gli antichi greci e romani lo usavano negli unguenti e come cosmetico. Ben presto scoprirono anche la tossicità di questo metallo: i romani lo utilizzarono come metodo per avvelenare i nemici, nel Medioevo gli alchimisti lo utilizzarono per creare pozioni fatali per l'uomo, nell' ottocento, in Inghilterra, scoprirono che i produttori di cappelli che lo utilizzavano per lavorare il feltro, manifestavano disordini mentali.
Il grave problema della tossicità del mercurio ha portato l'eliminazione progressiva di questo metallo in ogni sua forma nella vita quotidiana, da parte di governi e di associazioni a tutela dell'ambiente.
Nel 2013 è stata firmata la Convenzione di Minamata, un accordo internazionale firmato da più di cento Paesi in cui si prevede l'introduzione progressiva di una serie di misure di contenimento, per arrivare al 2020 con la messa al bando totale di alcuni dispositivi, tra cui batterie, lampade a fluorescenza e cosmetici.
Anche il programma EU mercury strategy, fissato dall'Unione europea nel 2005, si pone lo stesso obiettivo, indicando una serie di misure volte alla diminuzione progressiva dell'uso del mercurio in ogni sua forma.
Ad oggi, purtroppo, lo troviamo ancora in natura e tramite la catena alimentare ritorna a noi.
Il consumo di pesce è la principale causa di contaminazione di mercurio sia negli esseri umani sia negli animali.
Alcuni grandi pesci, come il tonno azzurro e il pesce spada, contengono alti livelli del metallo per il fenomeno del bioaccumulo, in conseguenza del fatto che si tratta di pesci in cima alla catena alimentare marina; un grande consumo di questi prodotti ittici può comportare l'instaurarsi di avvelenamento da mercurio. La FDA raccomanda alle categorie di persone più a rischio (bambini più piccoli, madri in allattamento e donne in gravidanza), di non consumare alla settimana più di 340 grammi di prodotti ittici con basso contenuto di mercurio (come gamberetti, tonno in scatola, salmone, merluzzo e pesce gatto) mentre sono da evitare tutti i pesci di grandi pezzature, in quanto contengono maggiori quantità di mercurio rispetto ad un pesce di piccola taglia.
Ma come fanno ad arrivare in mare delle quantità così elevate di questo metallo? Gli scienziati sono convinti che la maggior parte del mercurio che finisce negli oceani proviene dalle emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili che si disperdono nell’ atmosfera e, attraverso le piogge, finiscono in mare aperto dove il mercurio viene assorbito dai pesci attraverso la catena alimentare con il seguente processo:
il mercurio viene assorbito dai batteri,
che a loro volta sono assorbiti dalle alghe,
i pesci più piccoli mangiano le alghe,
i predatori si cibano dei pesci contaminati e di conseguenza delle alghe stesse.
Ecco spiegato il motivo per cui è meglio scegliere una pesce di piccola dimensione.
C'è una soluzione? Sicuramente la riduzione delle quantità di mercurio presente nell’ atmosfera. I paesi con il tasso più alto di utilizzo del carbon fossile dovrebbero essere obbligati da istituzioni internazionali a limitare significativamente le emissioni di gas nocivi per il pianeta.
Studi condotti negli Stati Uniti rivelano che in molte metropoli americane i livelli di mercurio presenti nell’organismo di 1 donna su 12 è talmente alto da mettere a serio rischio la vita del feto stesso, esponendolo a problemi di sviluppo, difficoltà motorie e di apprendimento.
Come possiamo tutelarci al riguardo? Come possiamo eliminare dal nostro organismo questa sostanza altamente tossica?
Mike Adams, un biologo e ricercatore indipendente, ha pubblicato un articolo della Natural News Forensic Food Labs, in cui spiega perfettamente quali sono gli alimenti che possono eliminarlo al momento della digestione, legandosi ad esso e ad altri metalli pesanti, riuscendo così a catturali ed eliminarli, impedendone l’assorbimento.
La frutta in generale si è dimostrata un valido amico, in particolare la fragola che riesce ad assorbire fino al 95% di mercurio nel corpo.
Un elenco completo di alimenti, testati da Adams, vi lascerà sorpresi per la loro facilità con cui li troviamo sulla nostra tavola, tra questi i più comuni sono:
Burro di arachidi: 96 % (grazie alla sua vischiosità)
Fragole : 95 %
Foglie di Coriandolo: 95 %
Lamponi : 92 %
Cacao in polvere : 91 %
Granola di cocco e cereali : 89 %
Bacche di Acai : 88%
Farina di frumento : 86 %
Polvere di Nori: 85 %
Spirulina: 83 %
Mirtilli : 83 %
Mango : 73 %
Senape : 72 %
Succo d’arancia : 54%
Riso integrale : 53 %
Barbabietole : 20 %
Per chi non riesce a rinunciare proprio al consumo di prodotti ittici, ecco un elenco di pesci che contengono meno mercurio, in ordine di quantità:
Gamberi, pesce persico e telline, non lo contengono.
Branzino e spigola.
Trote, calamari e aragosta.
Ostriche
Salmone.
Sardine.
Triglia.
mentre i pesci che contengono più mercurio, più o meno nelle stesse quantità, sono:
anguilla
luccio
palombo
tonno (tranne quello in scatola, perché viene pescato in pieno oceano dove il tasso di mercurio presente nell'acqua è minore)
pesce spada,
verdesca
cernia
Il mare, fonte di vita, si sta distruggendo e deturpando a causa dell'industrializzazione, della modernità, della civilizzazione che anziché portare effetti positivi e migliorativi sul nostro pianeta lo sta annientando senza pietà. Bisogna agire concretamente, gli stati devono attuare da subito azioni drastiche per preservarlo, prima che sia troppo tardi, sia per la salute dei pesci, sia per la nostra salute.
Da decine di anni a questa parte sono stati eliminati o limitati tantissimi alimenti dalle nostre tavole per la loro insalubrità, causati dalla produzione intensiva, dallo sfruttamento insensato a favore sempre del Dio Denaro!
E' il momento di non tergiversare e agire seriamente, altrimenti perderemo per sempre il nostro amico mare.
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