Proteggere l'Amazzonia per proteggere il cambiamento climatico...ma nessuno ne parla!
"Tutti respiriamo la stessa aria, beviamo la stessa acqua, e viviamo sulla stessa Terra. Dobbiamo proteggerla. Hanno iniziato di nuovo a invadere i nostri territori, i taglialegna e i minatori d’oro non rispettano i limiti della riserva. Non abbiamo i mezzi per proteggere questa grande foresta di cui ci prendiamo cura per voi. Ho bisogno del vostro sostegno, e ve lo chiedo prima che sia troppo tardi."
Le parole di Raoni Matuktire, capo della tribù degli indigeni brasiliani Kayapo, sono di aiuto, un grido di dolore che dovrebbe toccare il cuore di tutti i bei politicanti del mondo che invece di fare azioni mirate e necessarie, sparlano di macchine elettriche, ampliano i digitale che inquina fino a 3 volte di più di tutto il traffico aereo mondiale!
Assistiamo a ogni martellamento mediatico sul cambiamento climatico, sull'emissione di Co2, ma nessuno ha parlato dell'incontro che si è avuto nel villaggio Piaracu, territorio Kayapò a Sao José do Xingu, nel Mato Grosso, fra i 600 leader indigeni per discutere della difesa della foresta, organizzato da Matuktire.
Questo uomo novantatreenne, coraggioso, ambientalista di spicco, ha riunito i capi delle tribù che vivono nella foresta dell'Amazzonia, un incontro dei leader custodi della Terra, gli unici davvero preoccupati dello sfruttamento insensato della più grande foresta del nostro pianeta.
"Se non ci prendiamo cura della nostra terra e delle nostre foreste, se lasciamo che tutto venga disboscato, tutti soffriranno per i cambiamenti climatici, il caldo intenso e l'inquinamento atmosferico. Ho avvertito il mondo da molto tempo, ma devo continuare ad avvertirvi", sono le parole di capo Raoni a tutte le nazioni.
La deforestazione nel polmone verde del Pianeta è aumentata del 59% e le attività minerarie del 13% nei primi quattro mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo l’anno scorso.
A far conoscere il nome di Raoni e il suo carisma indomito al mondo è stato il regista Jean Pierre Dutilleux che nel 1977 presentò il documentario Raoni al Festival di Cannes: narra la lotta del suo popolo contro gli invasori, ingaggiando Marlon Brando come narratore della storia. Il film fu nominato per l’Oscar come miglior documentario due anni dopo.
Da quel momento, il messaggio di Raoni è stato emblematico:
la deforestazione non minaccia solo i Kayapó ma tutta l’umanità.
Estrazione mineraria illegale, l'allevamento intensivo e lo sfruttamento del territorio per fini agricoli (principalmente soia e olio di palma) e la lotta per i diritti territoriali e ambientali.
Nulla riesce a fermare questo scempio, non ci sono politiche rivolte a proteggere e preservare un bene così prezioso, solo tante parole che vogliono solo far portare a spendere per una transizione ecologica che non ha nulla di ecologico nella realtà, se non i guadagni dei grandi colossi dell'economia.
La dimostrazione accadde negli anni Duemila: Raoni fu costretto a combattere nuovamente contro il mostro delle dighe di Belo Monte.
I Kayapó e le tribù alleate riuscirono a bloccare il maxi-impianto idroelettrico sul fiume Xingu alla fine degli anni Ottanta, e fu proprio l’incontro di Altamira a convincere potenziali finanziatori come la Banca mondiale a ritirarsi dal progetto. Ma il vile denaro ha sempre la meglio purtroppo e nel 2008 si tenne il secondo incontro dei popoli indigeni dello Xingu, sempre ad Altamira.
Questa volta il Raoni e tutti gli abitanti dello Xingu furono sconfitti e nel 2015 Belo Monte entrò in funzione, alterando definitivamente il corso del fiume.
Perché il mainstream non parla di questi eventi così fondamentali per la sopravvivenza del pianeta? perché si dà più eco agli incontri di Davos, Bilderberg, Cops26 e tanti altri in cui si banchetta con cibi prelibati pervenuti con aerei privati che inquinano, ci si sposta con auto lussuose e inquinanti e si sparla solo di questioni personali e non di vere proposte per il nostro bellissimo mondo?
Nonostante lo sforzo di molte persone coraggiose, il nostro pianeta non può essere salvato se chi comanda non capisce l'importanza di accudire in modo costruttivo e non redditizio questo fantastico pianeta per arrivare a realizzare una favola e poter dire...e vissero tutti felici e contenti...
ma come oggi è tutto cambiato!
"Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta…”.
Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto…”
(Carolyn Warner)
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